Riconoscere il proprio valore
Già prima di nascere su questa Terra si ha un compito importante da svolgere ed è quello di ristabilire il percorso dell'anima che sceglie di incarnarsi sotto quella precisa forma, in quel preciso istante, in quel preciso posto.
Io sono nata in Slovacchia. Per chi non la conoscesse è un Paese bellissimo, pieno di meraviglie che però sono ancora poco conosciute nel mondo. È un Paese situato nel Cuore dell'Europa. È questo il luogo dove sono nata e cresciuta.
Ogni mia decisione è stata fatta solo ed esclusivamente dall'istinto del cuore, per cui ogni cosa che ho fatto era perché esso pulsava su quella frequenza, e continuo a farlo anche oggi. Purtroppo, la Slovacchia non è sempre stata uno Stato libero. Ancora prima che io nascessi era influenzata da vari regimi, principalmente da quello russo che, per tanto tempo, ha avuto il potere sul popolo slovacco. Anche negli anni in cui, insieme alla Repubblica Ceca, è nata la Cecoslovacchia, non è sempre stato facile. Ci sono stati tantissimi cambiamenti, mi ricordo ad esempio il continuo cambio della moneta. Secondo me, la separazione della Nazione ceca e quella slovacca è avvenuta per un unico motivo: la voglia degli slovacchi di riconoscere il proprio valore.
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
La Repubblica Ceca è stata molto più riconosciuta nel mondo e lo è fino ad oggi grazie ai tanti turisti che visitano maggiormente la capitale Praga, una delle cinque città più visitate al mondo. Per quanto riguarda invece l'ambito relazionale, dal mio punto di vista siamo rimasti fratelli con la Repubblica Ceca e ancora oggi, nel profondo dei nostri cuori, sentiamo quel filo che ci unisce e così sarà fino all'eternità. Ciò che è cambiato è la nostra posizione. Chi siamo. Chi è la Repubblica Slovacca? Sicuramente ci chiediamo da sempre chi siamo e quale sia il nostro compito qui, su questo Pianeta. La Repubblica Slovacca e i suoi abitanti, giorno dopo giorno, hanno iniziato a crescere e a sviluppare le proprie potenzialità, sia nel luogo di nascita che all'estero. Quello che avviene nel posto di origine è una storia che ci portiamo con noi lungo il percorso della nostra vita. Sono le nostre radici con le quali siamo venuti in questo mondo, in questa vita. È impossibile cancellarle, e dimenticare, ciò che è possibile è trasformare la propria storia. È un percorso lungo e pieno di prove: a volte arrivano anche dei fallimenti, ma ciò che è importante è sapere di avere all'interno del nostro corpo il fuoco interiore che ci spinge con la forza a credere e a fidarsi di una nostra unica risorsa: di noi stessi.
È più facile essere riconosciuti nel Paese di nascita, dove tutti sono uguali a te e portano la stessa storia nello "zainetto personale". È diverso quando ci si sposta in un Paese completamente opposto alla propria storia e cultura.
Cosa significa scegliere questa strada? Perché siamo predisposti a cambiare il Paese e a trovare il nuovo collocamento in un altro? Cosa ci spinge a farlo?
​
Sono le domande che possono avere tante risposte, ma quella che risuona a me è il fatto che non puoi evitare la chiamata. Puoi scegliere di non risponderle, ma lei comunque arriva; e dipende solo da te se accettarla o meno. Io ho accettato la chiamata e sono venuta qui, in Italia, il Paese che mi ha insegnato davvero a conoscere ogni parte di me. Oggi sono dodici anni che vivo qui. Sicuramente la mia vita sarebbe stata più semplice se io avessi scelto di rimanere in Slovacchia con la mia famiglia, ma io ho scelto altro.
Ho scelto di conoscere me stessa, di seguire il cuore, e la mia decisione rimane sacra. Una strada non semplice ma significativa. Scegliendola, ho portato con me anche la mia storia con l'unico scopo di trasformarla riconoscendo il mio valore oltre i confini.
Quando vai in un Paese diverso dal tuo, o a volte anche nel Paese stesso, spesso succede che per poca stima o necessità di sopravvivere accettiamo tutto ciò che ci viene proposto. E chi viene a offrirci un lavoro o un servizio, prima di tutto pensa a se stesso, al proprio scopo personale.
Chi si sente poco riconosciuto, o per meglio dire inserito in un sistema piramidale dove c'è un capo, sotto un direttore e sotto ancora un responsabile etc..., segue uno schema che oggi dovrebbe perdere forza. Non esiste un essere umano che vale di più e un essere umano che vale di meno. Non esiste che chi ha studiato di più allora deve avere di più e chi ha studiato per conto proprio, secondo le proprie possibilità perché non poteva permetterselo, o non ha un diploma, deve avere di meno.
È buffo tutto questo, è buffa l'idea che se non hai ciò che la società richiede, non sei adatto a essere sullo stesso livello relazionale o professionale. Non esistono capi, maestri, guru o chi sa chi che risolvono e trovano la via adatta a te.
Quello lo puoi fare solo tu portando la consapevolezza nelle tue azioni, nelle tue scelte di vita. Tu puoi scegliere di comportarti in un modo piuttosto che in un altro con chi ti trovi a interagire. Solo tu puoi riconoscere che vali, e solo allora inizieranno ad aprirsi nuove porte e opportunità.
Quando ti permetti di riconoscere il tuo valore, ovunque tu sia, esso verrà riconosciuto realmente per ciò che è. E non dipende dall'avere di fronte il padre o la madre, il tuo capo o il tuo maestro.
Chiunque sia, si comporta in modo tale che la connessione tra voi si sposti dalla testa al cuore, perché da lì pulsa l'amore e solo l'amore trasforma il valore.
​
​
​
​
​
​
​
​
Buon Riconoscimento a tutti!